I requisiti della buona formazione

Gli standard e l’importanza della valutazione dei programmi formativi nell’ambito della sicurezza sul lavoro.

Le norme attualmente in vigore per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro mostrano un quadro ampio. Gli obblighi, i diritti e i doveri che lo compongono riguardano tutti gli attori coinvolti, dal datore di lavoro fino all’impresa, passando, naturalmente, anche per il lavoratore. La legge italiana ha infatti esteso notevolmente l’obbligo formativo per le aziende, entrando nel dettaglio della definizione degli stessi percorsi formativi.

Le regole e gli standard della formazione.                                                              

“L’Accordo del 21 dicembre 2011 n. 223 disciplina i contenuti minimi, le articolazioni e le modalità di espletamento del percorso formativo e dell’aggiornamento per la formazione del datore di lavoro che intende svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezione dai rischi di cui all’art.34 del D.lgs. 81/08 (DLSPP)”.

“Il DM n. 388/2003 regolamenta la formazione degli addetti al primo soccorso”.

“L’Accordo tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 21 dicembre 2011 n. 221 riguarda la formazione dei lavoratori come definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), dei dirigenti e dei preposti, di cui all’art.37 nonché la formazione facoltativa dei soggetti di cui all’articolo 21, comma 1, del D.lgs. 81/08”.

Questi sono solo alcuni esempi di regolamenti, articoli e norme che governano il mondo della formazione in materia di sicurezza sul lavoro, ma danno già un’idea di quanto possa essere difficoltoso rispettare tutti gli obblighi previsti e ricevere la giusta preparazione senza guide adeguate.

Proprio per questo motivo, i legislatori hanno deciso di imporre standard precisi anche ai formatori. Prima di accettare un’offerta, è bene quindi che il soggetto obbligato si accerti dell’idoneità del soggetto formatore al quale si affida, verificando per tempo l’adeguatezza del risultato. I corsi di formazione specifica per i lavoratori, ad esempio, devono sempre essere organizzati in funzione dei rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni, ma anche delle conseguenti misure di prevenzione caratteristiche del settore o comparto di appartenenza dell’azienda. Se così non fosse, quei corsi non risponderebbero agli obblighi previsti e potrebbero rivelarsi una perdita di tempo e risorse per l’azienda stessa.

Occorre dunque che i programmi formativi siano valutati con la giusta importanza.

La Regione Piemonte, da sempre virtuosa nel campo della formazione in ambito sicurezza sul lavoro, ha stabilito norme precise per tutte le imprese che operano nel settore. Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 22-5962 del 17/06/2013, oltre a fornire indicazioni operative, ha inteso dare regole atte a contrastare il fenomeno del moltiplicarsi di corsi erogati da soggetti formatori non autorizzati, che propongono un’offerta formativa a basso costo, ma di qualità dubbia e di validità nulla ai fini dell’adempimento dell’obbligo di legge.

Sulla base di questa deliberazione, Spaziottantotto ha sottoposto alla verifica di un’apposita commissione regionale i propri requisiti, anche per quanto attiene la cosiddetta formazione a distanza (FAD).