Rischio da movimentazione manuale dei carichi: cos’è e come si previene

Il rischio da movimentazione manuale dei carichi viene trattato nel Decreto Legislativo 81/08 (Titolo VI) e approfondito nell’allegato XXXIII dello stesso decreto.

Vediamo, in pratica, di che cosa si tratta.

Per rischio da movimentazione manuale dei carichi si intende qualsiasi tipo di attività che comporti operazioni di sollevamento di un peso o azioni di trascinamento, spinta e spostamento che possono dare origine a disturbi e patologie a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni e dei muscoli.
Tra tali rischi, sono inclusi anche quelli derivanti da movimenti ripetitivi e protratti nel tempo, che possono dare origine a disturbi osteo articolari tendinei e muscolari, anche gravi e duraturi.

Come sempre, il datore di lavoro ha l’obbligo di evitare che tali condizioni di rischio si verifichino.

Qualora non sia possibile eliminare del tutto il rischio, il datore di lavoro deve adottare tutte le misure pratiche utili a ridurre gli sforzi e le movimentazioni manuali, con l’ausilio di mezzi meccanici per il sollevamento (paranchi, gru, piattaforme) e la spinta (carrelli, muletti).

In ambiti lavorativi dove si possono verificare tali condizioni, occorre quindi effettuare una Valutazione del Rischio da Movimentazione dei Carichi.

Esistono diversi metodi, più o meno consolidati, per effettuare tale valutazione. L’obiettivo dei vari metodi è comune: standardizzare le possibili operazioni a rischio, assegnando a ciascuna valori numerici che restituiscano un indice di rischio, calcolato integrando le diverse variabili.

Il metodo più utilizzato per il calcolo del rischio da sollevamento e spostamento è quello elaborato in U.S.A. dal National Institute of Occupational, Safety and Health: il metodo NIOSH.

Il metodo NIOSH: come funziona

Il principale vantaggio del metodo NIOSH è il fatto di poter essere applicato sia a compiti semplici che ad attività che comprendono più operazioni successive.

Il metodo NIOSH, a partire da un carico massimo sollevabile in condizioni ottimali, determina un indice numerico di rischio che tiene conto di:

  • genere e età del lavoratore esposto al rischio
  • caratteristiche peggiorative del movimento (forma del peso, posizione del baricentro, dislocazione angolare e distanza da percorrere).

La corretta interpretazione del metodo, arriva a proteggere circa l’80% dei lavoratori, indicando un carico massimo sollevabile (di partenza, variabile a seconda degli elementi sopra citati) di 30 kg per gli uomini e 20 kg per le donne.

Riducendo i carichi massimi sollevabili di riferimento, si può ottenere una maggiore copertura di lavoratori protetti.

Anche per i rischi correlati al trasporto mediante spinta e trascinamento dei carichi, il metodo NIOSH è molto valido e utilizzato. Ha infatti il vantaggio di essere un metodo analitico, applicabile ad una vasta gamma di settori lavorativi, e di restituire un valore numerico di rischio che fornisce al datore di lavoro indicazioni utili sulle misure di prevenzione e ausilio da adottare.

Il metodo OCRA

Il metodo OCRA (Occupational Repetitive Action) è molto diffuso per effettuare valutazioni sull’esposizione al rischio per quanto riguarda i movimenti ripetitivi.

In sostanza, ricalca la procedura NIOSH: anche in questo caso, vengono usate check-list per determinare un indice di rischio numerico, che confrontato con valori tabellari, permette di adottare il piano di azione più adeguato da applicare al contesto.

Casi particolari

In alcuni casi, i lavoratori sono coinvolti in operazioni di movimentazione manuale dei carichi che comportano problematiche rilevanti nel momento in cui insorgono malattie professionali e/o infortuni correlati allo svolgimento dei compiti affidati.

Che si tratti di uffici, negozi o attività legate al settore della ristorazione, il datore di lavoro ha il dovere di:

  • utilizzare specifiche relazioni tecniche e linee guida per programmare l’attività lavorativa in modo da non esporre il lavoratore a fattori di rischio rilevanti;
  • formare / informare il lavoratore sulle modalità di svolgimento degli incarichi che riguardano la movimentazione dei carichi, quando necessario.

I lavoratori esposti alle varie tipologie di rischio presentate, hanno il diritto ad una sorveglianza sanitaria. La periodicità e le modalità di tale servizio sono da elaborare in collaborazione con il medico aziendale competente.

In sintesi

Il datore di lavoro deve:

  • verificare modalità e tempistiche di svolgimento dell’attività di movimentazione dei carichi da parte dei lavoratori;
  • strutturare un ciclo di produzione che non comporti l’esposizione a fattori di rischio per i lavoratori.

Qualora non sia possibile evitare l’esposizione al rischio, è necessario:

  • effettuare approfondimenti con specifiche relazioni tecniche;
  • sottoporre il lavoratore a sorveglianza sanitaria.

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