Classificazione dei casi Covid-19

Il Ministero della Salute ha aggiornato la classificazione dei casi Covid-19 e fornito chiarimenti circa l’utilizzo dei test antigenici rapidi in alternativa a quelli molecolari. Vediamo in sintesi le novità.

Nella circolare n. 705 dell’8 gennaio 2021 si parla di casi possibili, probabili e confermati:

  • è classificato come possibile il caso di una persona che soddisfi i criteri clinici espressamente previsti (presenza di tosse, febbre, dispnea, esordio acuto di anosmia, ageusia o disgeusia, oppure di altri sintomi meno specifici quali cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea);
  • è probabile il caso di una persona che soddisfi i predetti criteri clinici in abbinamento con un link epidemiologico (ad esempio, per contatto stretto con un caso confermato di Covid-19) , o che presenti un quadro radiologico compatibile con il Covid-19;
  • è caso confermato quello di una persona risultata positiva ad un test molecolare o antigenico, nei contesti e tempi definiti dal documento sottostante (vedi il paragrafo “Quali sono le regole da seguire”).

Utilizzo dei test antigenici rapidi

Il ricorso ai test antigenici rapidi è consigliato in alternativa ai test molecolari, per accertare la positività in alcune circostanze con procedure differenti.

I test antigenici rapidi di ultima generazione – ad immunofluorescenza con lettura in microfluidica – se effettuati entro la prima settimana di infezione, sembrano dimostrare una sensibilità ed una specificità quasi sovrapponibili ai test molecolari.

Per gli altri test antigenici rapidi si raccomanda, soprattutto in situazioni di bassa prevalenza di SARS-CoV-2/COVID-19, di utilizzare test con prestazioni più vicine alla RT-PCR, vale a dire sensibilità ≥90% e specificità ≥97%. In ogni caso, i requisiti minimi prevedono valori di sensibilità ≥80% e specificità ≥97%.

Il test molecolare (effettuato privatamente a pagamento) rappresenta sempre il gold standard internazionale – in termini di sensibilità e specificità – per la diagnosi di Covid-19.

Quali sono le regole da seguire

(a) In ogni caso, il test con esito positivo va comunicato all’ASL (anche per tramite del Medico di Medicina Generale) e determina l’attivazione della procedura di isolamento fiduciario.

(b) Il test va effettuato secondo le seguenti tempistiche:

  • nei confronti dei soggetti sintomatici, entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi,
  • nei confronti dei soggetti asintomatici, il test va effettuato tra il 3° ed il 7° giorno dall’ultima esposizione.

(c) Al fine di evitare falsi negativi, il test con esito negativo va riconfermato entro 2-4 giorni con un test molecolare (o con un secondo test antigenico), qualora sia stato fatto:

  • in contesti (anche lavorativi) ad alta prevalenza, nei quali sia attesa una percentuale di positività elevata (pari o superiore al 10%),
  • a persone con link epidemiologico (es. contatto di caso confermato, provenienza da aree a rischio elevato).

Nel periodo di attesa, vanno applicate le misure contumaciali previste dalla normativa in vigore.

(d) Qualora il test sia stato eseguito in casi diversi da quelli indicati alla lettera (c) l’eventuale negatività del saggio antigenico non necessita di ulteriori approfondimenti – anche se la presenza di sintomi sospetti deve suggerire una presa di contatto con il medico curante.
Invece, l’eventuale positività andrebbe accertata definitivamente con un test molecolare o con un secondo test antigenico. Questo al fine di evitare falsi positivi in contesti a bassa prevalenza.

In caso di discordanza tra un test antigenico rapido ed un successivo test molecolare prevarrà sempre quest’ultimo, ai fini sia delle evidenze statistiche, sia dell’inizio e cessazione delle misure contumaciali.

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