Sicurezza sul lavoro: le nuove norme anti Covid

Il 1° maggio 2022 sono entrate in vigore le nuove regole definite dal governo per il contrasto del Covid-19 e l’Italia si avvicina a un ritorno alla normalità, in base al calendario stilato dal governo Draghi. Vediamo insieme in che modo!

Le nuove norme in vigore dal 1° maggio 2022 sono 4 e riguardano: Green Pass, tamponi e quarantena, obbligo vaccinale e l’uso di mascherine.

Inoltre il 31 marzo è stato definito come data di fine dello stato di emergenza ma, in caso di necessità, il governo si riserva di introdurre limitazioni con decreti legge e ordinanze del Ministero della Salute fino al 31 dicembre 2022.

Green Pass

  • Fine dell’obbligo di Green Pass sul lavoro e negli altri luoghi e settori dov’era previsto, finora, l’esibizione di QR code con tamponi o vaccino. Ad esempio, non servirà più sul luogo di lavoro e in: palestre al chiuso, trasporti a lunga percorrenza, hotel, ristoranti al chiuso, cinema, teatri, ecc.
  • Confermato l’obbligo di Green Pass rafforzato per il mondo del lavoro sanitario e delle RSA (medici, infermieri, personale sanitario).

Tamponi e quarantena

  • Rimane l’isolamento per i soggetti risultati positivi dopo un tampone.
  • Non è prevista la quarantena per chi ha avuto contatti stretti e non ha sintomi: queste persone potranno sempre uscire di casa, indossando la mascherina FFP2 per 10 giorni e monitorando la propria salute con un test, in caso di sintomi.

Obbligo vaccinale

  • Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale per alcune categorie specifiche di lavoratori: sanitari e chi opera nelle RSA.
  • Fino al 15 giugno 2022 resta l’obbligo vaccinale per gli over 50, per i quali è sempre prevista una multa di 100€ una tantum in caso di contravvenzione, ma non sarà il datore di lavoro a dover vigilare.

Mascherine

L’uso di questo dispositivo di protezione è stato prorogato fino al 15 giugno 2022 per le attività più a rischio di assembramenti.

OBBLIGO DI MASCHERINE FFP2

  • mezzi pubblici (aerei, navi, traghetti, treni, pullman, autobus, tram, metropolitane)
  • servizi di noleggio con conducente e mezzi di trasporto scolastico
  • cinema, teatri, luoghi di spettacolo al chiuso
  • sale da concerto, locali di musica dal vivo e intrattenimento al chiuso
  • palazzetti dello sport ed eventi sportivi al chiuso (non allo stadio)

OBBBLIGO DI MASCHERINE CHIRURGICHE

  • ospedali, strutture sanitarie e RSA
  • hospice, strutture socio-assistenziali e riabilitative
  • scuola (fino al termine dell’anno scolastico, come già previsto)
  • ambienti di lavoro (in base ai protocolli prevenzionali aziendali)

RACCOMANDAZIONE ALL’USO DI MASCHERINE
In tutti i luoghi al chiuso o all’aperto in cui vi possa essere assembramento. Ad esempio:

  • discoteca
  • supermercati
  • ristorante
  • bar (come utenti)

L’aggiornamento delle linee guida raccomanda in modo particolare l’uso delle mascherine “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto”.

Prudenza innanzitutto

I contagi Covid sono ancora in corso e sono viziati dal tanto “fai da te” nei test e tanto sommerso non rilevato. Il numero dei ricoveri scende ma lentamente e questo – insieme al numero dei morti ancora elevato – induce a mantenere alta l’attenzione.

Pertanto, si suggerisce ai Datori di Lavoro estrema prudenza come atto di responsabilità, prevendendo l’utilizzo di regolamenti interni e, nello specifico per le mascherine negli ambienti di lavoro, si legge come resti “comunque raccomandato indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico”.

La responsabilità delle imprese

Il fatto è che, in base all’articolo 2087 del Codice civile, il datore di lavoro è responsabile rispetto
alla salute e sicurezza nella sua azienda e il Covid può essere considerato infortunio sul lavoro.

Se fosse chiamato in giudizio da un dipendente o dalla sua famiglia, il titolare dell’impresa dovrebbe dimostrare di avere fatto tutto quello che era possibile per limitare i rischi per i dipendenti. L’esistenza di un protocollo e il fatto di poter dire di averlo applicato è una garanzia per il datore di lavoro stesso. Anche perché il ministero della Salute continua a “raccomandare fortemente” la mascherina nei luoghi di lavoro.

Come confermato dai sindacati, “l’aggiornamento dei protocolli avverrà con i ministeri del Lavoro, della Sanità dello Sviluppo economico, l’Inail e le parti sociali“. Questo perché, ha proseguito, “alcuni punti sono obsoleti, come la misurazione della temperatura e gli accessi dedicati. Decideremo fino a quando mantenere gli strumenti previsti”.

Se vuoi un supporto nella corretta gestione dei protocolli e delle attività in questo periodo di transizione, affidati alla nostra conoscenza del settore! Utilizza il form sottostante per contattarci.

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