I Vigili del Fuoco, il lavoro e la sicurezza

Le competenze dei Vigili del Fuoco in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’art. 13 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 attribuisce al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco numerose competenze nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rientra, infatti, tra le loro attività la verifica dell’attuazione di tutte le norme che si prefiggono di prevenire l’insorgere di problemi legati ad incendi ed esplosioni e di assicurare le condizioni per un rapido e sicuro allontanamento dei lavoratori in caso di pericolo. Considerando l’ampiezza della legislazione in materia, riportiamo per punti le principali violazioni che rientrano nel loro ambito di azione, analizzando caso per caso, le pene previste.

La gestione del toner esausto negli uffici

Le regole per le imprese sulla gestione e lo smaltimento dei toner esausti.

“Ragazzi, c’è da cambiare il toner!” è una frase che abbiamo sentito tutti urlare in ufficio. Ma esattamente, questo plurinominato toner, vien da chiedersi, che cos’è esattamente? Utilizzando quel procedimento linguistico che nella lingua italiana viene chiamato sineddoche, ossia utilizzare la parte per indicare il tutto, la parola toner coincide, nel linguaggio comune, con quella di cartuccia. In realtà, però, il toner è il contenuto della cartuccia, una polvere finissima che attraverso il calore si imprime sulla carta, andando a creare le parole e le immagini che stampiamo o fotocopiamo.

Responsabilità civile del datore di lavoro

La responsabilità civile del datore di lavoro in caso di infortuni o malattie professionali.

Come emerso dai dati INAIL presentati a Roma il 22 giugno scorso, il 2015 ha visto un notevole calo degli infortuni. Una buona notizia, smorzata però dal fatto che continuano a rimanere alti i numeri di quelli con esito mortale e delle denunce di malattie professionali. Una situazione altalenante, che dimostra quanta strada debba ancora fare la formazione e l’applicazione delle regole della sicurezza sul lavoro in Italia.

La movimentazione manuale dei carichi

I rischi e le patologie legati alle attività di trasporto e di sostegno di un carico e la valutazione del rischio.

Il rapporto esistente tra la movimentazione manuale dei carichi e l’incremento del rischio di contrarre affezioni acute e croniche dell’apparato locomotore è ormai accertato da tempo. Questo tipo di attività sottopone il corpo a sforzi che debilitano ossa, muscoli ed articolazioni, creando danni soprattutto alla zona del rachide lombare, la parte inferiore della schiena.

I kit di primo soccorso

Una breve guida alle dotazioni obbligatorie dei kit di primo soccorso per le aziende.

Si sa, anche in ufficio i piccoli infortuni sono sempre dietro l’angolo: i taglietti provocati dai fogli di carta, i mignolini sbattuti contro le gambe delle scrivanie, le scottature da fotocopiatrice. Proprio per soccorrere anche le vittime di queste quotidiane disavventure, il Ministero della Salute ha stabilito che ogni azienda debba sempre avere in dotazione un kit di primo soccorso. Il Decreto n.388 del 15 luglio 2003 specifica le regole da seguire e indica i parametri secondo i quali un’attività debba dotarsi di una cassetta (aziende di gruppo A e B) o di un pacchetto di primo soccorso (aziende di gruppo C). Il contenuto dei kit di pronto soccorso, così come la loro classificazione per gruppi, dipende infatti dalla tipologia di azienda, dal numero di dipendenti e dai fattori di rischio delle attività svolte. Questa la distinzione.

Gli estintori e la loro manutenzione

La manutenzione degli estintori è regolata da una norma specifica, la UNI 9994-1:2013, che stabilisce tutte le attività legate alla loro gestione e le figure professionali a cui questa è affidata.

La norma UNI 9994-1:2013, relativa allo svolgimento delle attività di controllo e manutenzione degli estintori antincendio, è entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 20 giugno 2013. Nonostante sia già da tempo in calendario la pubblicazione di un suo aggiornamento – la UNI 9994-2, che dovrebbe specificare ed affrontare meglio la figura del tecnico manutentore – la norma continua a rimanere un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la verifica di questi dispositivi. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Controllo degli impianti di messa a terra

Il buon funzionamento di un impianto elettrico dipende anche dal controllo periodico dell’impianto di messa a terra.

Un impianto di messa a terra garantisce la protezione e la sicurezza di ogni ambiente o situazione in cui siano attivi sistemi o dispositivi elettrici. La sua funzione è infatti quella di assicurare alle masse elettriche lo stesso potenziale del suolo – pari a 0 volt – in modo che si disperdano nel terreno, senza colpire l’uomo.

L’obbligo di manutenzione dei DPI

Gli obblighi del datore di lavoro in merito alla scelta dei DPI e alle condizioni e alle norme necessarie al loro utilizzo.

Con il termine DPI, si fa riferimento ai dispositivi di protezione individuale, ossia a tutte le attrezzature destinate ad essere indossate e tenute dal lavoratore con lo scopo di tutelarsi dai rischi della sua attività, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

La sicurezza e la salute dei lavoratori dipendono, infatti, anche dall’utilizzo di dispositivi appropriati e dal costante controllo della loro manutenzione. Per questo motivo, i DPI non solo devono garantire la protezione del lavoratore, ma devono mantenere tale capacità per tutto il periodo del loro impiego.